Quanti tipi di legno per mobili esistono? Ecco tutte le caratteristiche
L’arredamento costituisce quella che può essere definita l’anima della casa. Sono gli arredi a rendere un’abitazione il vero nido dei sogni.
In relazione allo stile d’arredo che si decide di scegliere per la propria abitazione, si muove la valutazione dei mobili che lì si andranno ad inserire. Questi ultimi possono essere costruiti oggi nei materiali più svariati, ma resta il legno il protagonista assoluto delle case. Ma quanti tipi di legno per mobili esistono?
Il legno: protagonista indiscusso nell’arredamento moderno e non solo
Il legno è da sempre uno dei materiali più apprezzati nell’arredamento. Grazie alle sue caratteristiche uniche, è in grado di offrire bellezza estetica ma anche robustezza e durabilità nel tempo. Il legno è un ottimo materiale: naturale, duttile e particolarmente versatile.
Dalle cucine alle librerie, dalle scrivanie ai tavoli, dagli armadi alle sedie ai letti, dalle cassettiere ai comodini alle madie, dalle strutture di divani e poltrone fino ad arrivare a pavimenti in parquet, porte ed infissi: il legno è indiscutibilmente presente in ogni stanza e angolo della casa.
Esistono numerosi tipi di legno per mobili in relazione alle differenti essenze, ovvero in base all’albero dal quale deriva e anche in base alla lavorazione cui viene sottoposto. Ciascun tipo di legno per mobili ha caratteristiche proprie specifiche, non solo a livello estetico, ma anche pratico e necessita di una manutenzione precisa.
Tipi di legno per mobili per la casa moderna
I vari tipi di legno per mobili vengono classificati in relazione all’albero da cui provengono. Si parla di essenze che in base alla resistenza meccanica, permettono di classificare il legno in:
- duro, come per esempio pero, quercia, noce, bosso, ciliegio;
- tenero, come per esempio abete, tiglio, pioppo, cirmolo.
Nella scelta dell’essenza, è necessario considerare dei fattori importanti ovvero:
- durezza: resistenza alla penetrazione di altri corpi.
- Elasticità: caratteristica del legno che consiste nel riprendere la forma originaria dopo una sollecitazione.
- Flessibilità: proprietà del legno di curvarsi e torcersi.
- Imbarcatura: caratteristica del legno che tende a curvarsi sottoposto a contrazione.
- Ritiro: variazione di volume del legno nel passaggio fra ambienti a diverso grado di umidità.
Le varie essenze e i differenti tipi di legno per mobili assumono finiture e qualità specifiche differenti in relazione alla loro lavorazione.
1. Legno massiccio
Il legno massiccio è il tipo di legno per mobili più pregiato e quindi anche costoso. Viene direttamente ricavato dal tronco dell’albero, poi, una volta stagionato, viene tagliato e lavorato per essere assemblato. Il legno massiccio gode di un’ottima robustezza a carichi e urti; è durevole nel tempo; garantisce un piacevole impatto estetico.
Per mantenerlo al meglio è necessario che venga pulito semplicemente con un panno morbido appena umido. Per la manutenzione straordinaria è possibile utilizzare prodotti specifici per il legno che non siano abrasivi. Il legno massiccio è impiegato in modo particolare per le strutture dei mobili.
2. Legno massello
A differenza del legno massiccio che sfrutta tutto il tronco dell’albero, il legno massello è ricavato dal durame, cioè dalla parte più interna dell’albero. Il legno massello, come il legno massiccio, è pregiato ed utilizzato per mobili di alta qualità tecnica ed estetica.
3. Legno lamellare
Il legno lamellare è uno dei tipi di legno per mobili più diffusi ed apprezzati. È costituito da lamelle di massello ovvero da sottili strati di legno massiccio uniti ad incastro ed incollati con speciali adesivi resistenti all’umidità. Il lamellare ha un costo minore rispetto al legno massello, ma risulta resistente al calore e all’umidità. È robusto, durevole nel tempo ed esteticamente apprezzabile.
4. Legno tamburato
Il legno tamburato, tra i tipi di legno per mobili, è il più diffuso. È piuttosto costoso e viene impiegato per la realizzazione di mobili di qualità grazie alle sue caratteristiche di resistenza e leggerezza. È ottenuto attraverso una particolare lavorazione a strati di fogli di legno impiallacciato. Resistente e abbastanza robusto, il legno tamburato è apprezzabile per la sua leggerezza e maneggevolezza.
5. Legno impiallacciato
Meno performanti a livello qualitativo, e quindi anche meno costosi, sono l’impiallacciato, l’MDF e il nobilitato. Il legno impiallacciato è costituito da un fondo in massello o in pannelli laminati, e rivestito da sottili strati di legno pregiato sottoposti a finitura a scopo protettivo o per ottenere diverse caratteristiche estetiche. Il legno impiallacciato è utilizzato in modo particolare nella realizzazione di ante, pensili e ripiani. Se esteticamente è molto versatile e apprezzato, lato tecnico è meno performante rispetto ai legni precedenti poiché risulta meno resistente a calore, umidità e graffi. È più economico e facile da pulire.
6. MDF
L’MDF è un tipo di materiale costituito da pannelli, pressati e trattati, in fibre di legno che derivano da scarti di lavorazione. Il maggior vantaggio di questo materiale è che risulta essere un legno ecologico perché, appunto, prodotto con materiale di recupero. È utilizzato soprattutto per la costruzione di ante e ripiani.
L’MDF è detto nobilitato quando rivestito con un materiale artificiale detto appunto nobile, in grado di conferire effetti estetici apprezzabili. L’MDF nobilitato può essere laminato, se rivestito da fogli di resine incollati, oppure nobilitato melamminico, se rivestito con carta decorativa e resina melamminica.