Arriva l’intelligenza artificiale nelle case degli italiani: l’ultimo studio

Dagli assistenti vocali ai dispositivi connessi, l’intelligenza artificiale (AI) sta diventando protagonista di molte attività quotidiane, con una presenza sempre più significativa nelle case degli italiani. A fronte di strumenti sempre più accessibili, interconnessi e personalizzati, questa tendenza è destinata ad allargarsi ulteriormente nel rendere le abitazioni più confortevoli ed efficienti.

Man mano che gli strumenti in questione diventano sempre più indispensabili nelle nostre vite, tuttavia, aumentano anche i pericoli legati alla vulnerabilità e alla sicurezza. Le VPN in Italia giocano un ruolo cruciale nel limitare questi rischi. Con questa tecnologia, infatti, è possibile creare una connessione crittografata che impedisce l’accesso ai dati personali, complicando la vita ad hacker e malintenzionati.

Intelligenza artificiale nelle case degli italiani: lo studio del Politecnico di Milano

In Italia, insomma, si registra un interesse crescente verso le prerogative dell’intelligenza artificiale e delle smart home. Anche chi inizialmente mostrava scetticismo sta iniziando ad accorgersi dell’utilità e della convenienza di queste tecnologie, anche sul piano del risparmio energetico. A mettere nero su bianco questa attitudine è una ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano.

I numeri relativi al 2023 rilevati dall’indagine del polo milanese parlano chiaro: in Italia il giro d’affari legato a queste case intelligenti ammonta a ben 810 milioni di euro. Il 59% dei consumatori intervistati dichiara di possedere almeno un oggetto smart in casa. L’81%, poi, ne fa ricorso almeno una o due volte a settimana (il 60% ogni giorno), e il 92% degli stessi si dice molto soddisfatto della funzionalità delle app che consentono agli utenti di interfacciarsi con le loro smart home. L’AI non lavora in solitudine: è la sua stretta correlazione con l’Internet of Things (IoT) a permettere ai vari dispositivi di stabilire una comunicazione tra loro. Questa sinergia rende le abitazioni italiane sempre più automatizzate e capaci di adattarsi alle esigenze dell’utenza.

Ruolo dell’AI nelle smart home italiane

Abbiamo visto come la tecnologia dell’Internet delle Cose, abbinata all’apporto dell’intelligenza artificiale, sia essenziale per la trasformazione di una “casa connessa” in una smart home a tutti gli effetti. Apparecchi come lampadine intelligenti, termostati connessi, aspirapolvere robot, telecamere di sicurezza e serrature smart possono avvalersi dell’AI per studiare le abitudini degli utenti, migliorando l’efficienza energetica e il comfort in casa. L’AI, in sostanza, approfondisce consuetudini e preferenze degli abitanti, facendo in modo che i sistemi si adattino di conseguenza. In questo modo un termostato intelligente può apprendere le preferenze in fatto di temperature e “prendere l’iniziativa”, regolando il calore in base alla routine quotidiana e alle circostanze.

Il riconoscimento facciale insito nelle telecamere è capace di distinguere tra volti familiari e sconosciuti: in questo modo si può rilevare eventuali intrusi e inviare apposite notifiche se qualcosa non va come dovrebbe. Gli elettrodomestici, dal canto loro, hanno la facoltà di operare la cosiddetta manutenzione predittiva: possono verificare il proprio stesso status, anticipare i guasti e segnalare per tempo le necessità di manutenzione, a costi di riparazione più contenuti. L’intelligenza artificiale, infine, adatta i consumi di dispositivi come condizionatori, illuminazione e riscaldamento al fine di ridurre il dispendio energetico. Grazie all’AI, in definitiva, le abitazioni sono sempre più in grado di agire “per conto proprio”, rispondendo ai bisogni individuali e imparando dalle abitudini delle famiglie.

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